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A pochi mesi dalla presentazione della prima bozza, il disegno di legge sulle recensioni online subisce una modifica significativa. Una delle misure considerate più incisive — l’obbligo di identificazione dell’autore — è stata rimossa nella revisione approvata ad agosto. La norma, pensata per contrastare il fenomeno delle recensioni false, soprattutto nei settori del turismo e della ristorazione, aveva suscitato un intenso dibattito per il rischio di limitare l’anonimato e la libertà di espressione degli utenti.
L’ultima versione del testo, pur mantenendo l’obiettivo di garantire autenticità e trasparenza, adotta un approccio più flessibile e in linea con le indicazioni europee, che chiedono di bilanciare la lotta alle frodi digitali con la protezione dei dati personali.
Il cambiamento centrale è la possibilità per gli utenti di continuare a lasciare recensioni senza fornire dati identificativi come nome, cognome o documento di identità. Non sarà quindi necessario registrare o rendere pubblica l’identità dell’autore.
Resta però un principio cardine: l’esperienza recensita deve essere verificabile. In concreto, la piattaforma potrà richiedere prove dell’acquisto o della fruizione del servizio (ad esempio, un codice di prenotazione, una ricevuta digitale o un ticket elettronico), ma queste informazioni serviranno solo a validare la recensione e non a rivelare chi l’ha scritta. Questo compromesso mira a mantenere alta la credibilità dei contenuti, evitando però procedure che potrebbero scoraggiare gli utenti onesti o generare rischi per la loro privacy.
La struttura di base del disegno di legge rimane invariata e prevede:
Le piattaforme avranno l’obbligo di monitorare e rimuovere contenuti falsi, offensivi o ingannevoli, adottando sistemi di segnalazione chiari e rapidi.

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